Eliminata la prescrizione medica per la pillola dei cinque giorni dopo anche per le donne minorenni.
Tale statuizione è stata assunta dal Consiglio di Stato a seguito della ricognizione di alcuni punti focali della disciplina, e precisamente.
Il pensiero posto a base della decisione é molto interessante, sopratutto per ciò che attiene alla libertà sensuale chiaramente posta a base della decisione unitamente ad una solida base scientifica che troverete nella conclusione del post.
Ecco i punti salienti dalla decisione:
- E' stata confermata la competenza in materia dell’Aifa nel decidere i criteri in ordine alle prescrizioni dei farmaci per i quali ha rilasciato l’autorizzazione al commercio.
- Tale competenza è da ritenersi esclusiva e riservata, non potendo quindi le singole Regioni regolare differentemente.
- Punto di partenza nell’analisi è rappresentato senza dubbio dall’art. 32 della Costituzione a mente del quale “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge”.
- L’art. 33, l. 23 dicembre 1978, n. 833 prevede che i “gli accertamenti ed i trattamenti sanitari sono di norma volontari”, senza però specificare che cosa sia accertamento e che cosa sia trattamento sanitario.
- Inoltre una lettura costituzionalmente orientata dell'auto-determinazione della persona, e della libertà sessuale sarebbero frustrati nel caso in cui si pretendesse, limitatamente al caso di specie la necessità del consenso dei genitori o dei tutori.
